"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


sabato 27 dicembre 2014

Santa Claus is coming to town!

Tempo di aggiornare. Per quanto amassi scrivere su questo blog una volta, ora inizio ad odiarlo perchè mi obbliga a scrivere e ultimamente mi viene difficile. Quindi non odiatemi, o se proprio volete, mettetevi in fila che ci sono un bel po' di persone.

Così le vacanze di Natale sono iniziate venerdiì scorso con un early release a mezzogiorno. Le lezioni sono durate 10 minuti ciascuna e l'ultimo period invece solo 5 miseri minuti. Quindi siamo andati tutti in auditorium e c'è stato il coro della scuola (di cui nessuno era a conoscenza della sua esistenza), un intermezzo di barzellette delle presentatrici (aka due ragazze thespian) che quelle di Pari sono nettamente migliori, il che è tutto dire... Dopo lo sbellicamento delle barzellette, il gruppo dei thespians (aka il gruppo di teatro di cui fa parte Mary Catherine) ha eseguito alcune performance e come sempre sono stati fantastici, si meritano davvero tutte le vittorie che hanno ottenuto (il programma teatrale della mia scuola è molto conosciuto in tutta la Florida)!! Quindi poi c'è stato il pranzo e tutti a casa.
Sabato e domenica non ho fatto essenzialmente nulla di ecclatante, se non i regali DIY per alcune amiche: sono andata da Dollar Tree con Amy dove abbiamo comprato alcuni vasetti di vetro (1$ ciascuno, che affare!), un paio di essenze, e poi Walmart dove ho comprato zucchero di canna e olio per fare lo scrub fatto in casa. È venuto benissimo: ho semplicemente seguito una preparazione che avevo visto su Pinterest e in pratica bisogna soltanto mischiare zucchero, olio e le varie essenze che ci piacciono (oppure niente essenze, come più vi piace) e vi posso assicurare che le mie mani dopo averlo lavorato erano davvero morbide come il culetto di un bambino! Ho poi finito i vasetti con un fiocco arancio oppure un fiocco fatto con lo spago.
Domenica ho skyppato con i miei genitori e ho completato un po' un packet che ci ha dato Skipper, il mio profe di Storia Americana che mi ama perchè è molto ferrato in storia europea e così spesso mi fa domande, per non parlare del fatto che ama che sia italiana ahaha.
Lunedì Stefani si è alzata con la brillante idea di fare i biscotti. Per carità le voglio bene, ma in cucina si avvicina a qualcosa di molto simile a una pallina da tennis per quanto si muove alla velocità della luce. Così mentre Amy era da sua mamma abbiamo preparato questi fatidici biscotti (e io genia prima mi sono fatta le unghie...). Partiamo dal presupposto che abbiamo iniziato alle 12 e ho finito di cuocerli solo alle 18.30. Siamo partite con i peanut butter cookies, con Stef che si buttava farina addosso sul grembiule solo per far finta di essere una gran cuoca e io che cercavo di far quadrare i conti, mentre lei schiacciava la farina nella cup anzichè farla diventare rasa (mioddio il mio italiano, peto venia) con l'interno del sacchetto. Strano ma vero ho (ri)scoperto che mi piace il burro d'arachidi, ma solo quello di Peter Pan, quello che compriamo di solito piace solo a Stef. L'impasto doveva riposare per tre ore, così nel frattempo Stefani mi ha obbligata ad aiutarla (aiutare non è la parola giusta, perchè alla fine li ho fatti io e lei mi ha solo dato una mano) a fare anche i chocolate chip cookies con una ricetta per 4 dozzine. L'impasto dei chocolate chip cookies era una bomba, davvero buonissimo e anche da cotti non erano niente male. Abbiamo così fatto una cosa come 120 biscotti, perché la ricetta per i chioccolate chip cookies era per 4 dozzine, mentre quella per i peanut buttare cookies era per 6 dozzine. Giuro che cucinarne così tanti è stato abbastanza estenuante e non ho praticamente riposato un minuto; ad un certo punto sono anche diventata un’automa nel fare palline, metterle sulla placca del forno, infornare e impostare il timer, mi sarei letteralmente sparata. Durante tutto questo ho però fatto anche Skype con mia sorella Francesca, per un paio d’ore buone. Mi fa venire voglia di andare all’università sentirla, ma se ripenso all’inferno della maturità mi passa la voglia di venir promossa in quarta superiore: seriamente ma perché non aboliscono l’esame di Maturità, cioè ditemi voi a cosa serve darvi un numero! Che se poi ci penso qua i senior sono i più scansafatiche di tutti, trovano sempre la scusa buona per perdere giorni di scuola e comunque a parte i fantomatici 24 crediti che ti servono per diplomarti e le ore di volontariato, qua la scuola è abbastanza easy. Direi easy easy easy; già partendo dal presupposto che si è automaticamente ammessi alla classe successiva si può dedurre la loro preparazione liceale. Comunque stavamo parlando di biscotti… Dopo i biscotti (cioè alle 18.30) mi sono finalmente seduta sul divano e mi sono addormentata ahah, mentre Stef (ancora pimpante, perché si era svegliata alle 10) giocava correndo da tutte le parti, inseguita dai cani. Inizio ad odiare il nuovo cucciolo di Labrador nero che Amy ha ricevuto per Natale, un giorno mentre ero a scuola mi mangiato tutto il cavo del caricabatterie del Mac, non potete immaginarvi il nervoso soprattutto quando sembrava non andare più. Tutto è bene quel che finisce bene. 
Martedì sinceramente non mi ricordo esattamente cosa ho fatto, a parte continuare il packet di Skipper.
Mercoledì era la Vigilia e insomma, le feste italiane non le batte nessuno. Immaginatevi tutto il cibo che le donne della vostra famiglia iniziano a preparare almeno con 4/5 giorni di anticipo, gli antipasti, i tortelli di zucca (amati tortelli di zucca!!!), e tutti i manicaretti che mangiate qualsiasi essi siano, ecco la Vigilia americana non regge assolutamente il confronto, ahimè. Prima di uscire a “cena” (cenare alle 16.00 del pomeriggio dovrebbe essere illegale), ho fatto FaceTime con Janet per gli ultimi accordi per il viaggio e per farle gli auguri; non vedo l’ora di vederla, l’ultima volta che è venuta in Italia era il 2006 e il mio inglese non era un granché (ma fare Skype con lei una volta al mese mi ha aiutato parecchio in questi anni) e così dopo quello che definirei un tour de force per prepararmi ho fatto Skype con i miei parenti riuniti a casa di mia zia per il cenone della Vigilia. Ho avuto l’onore di essere proiettata su un televisore di 173278482204 pollici, con grande stupore dei miei nonni che quasi non ci credevano. Mi hanno aggiornato sulle ultime novità della nostra famiglia, perché noi siamo peggio della famiglia de “Il mio grossa grasso matrimonio greco” e insomma sostanzialmente non è cambiato proprio nulla, considerando che mio nonno è sempre il solito vanitoso.  
Siamo usciti di casa alle 15.00 per andare a prendere la mamma di Amy a Panama City e poi siamo andati a mangiare al Giapponese, quello in cui ti cucinano davanti. È stato visivamente bello da vedere  e gustativamente nella media, in una media bassa, ma ok. In America è tradizione aprire un regalo alla Vigilia e poi tutti gli altri il giorno di Natale, così Amy e Steve hanno dato a tutti noi quello che per loro è il regalo tradizionale della Vigilia: ornamenti per l’albero di Natale. Qualche tempo fa Amy e Stef erano andate a New Orleans perché Stefani dove recitare in un film e così, mentre facevano un giro nel French Quater, hanno preso gli ornamenti di Natale di quest’anno che mi ricordano moltissimo le maschere veneziane. Sono bellissimi. Poi mi piace la loro idea di vedere l’albero di Natale come un albero di ricordi ed infatti ogni pallina o altro ornamento è un segno particolare di qualcosa che hanno fatto, di una ricorrenza, di un’età raggiunta, o più semplicemente di quell’anno specifico; va beh poi hanno anche un sacco di ornamenti dei Georgia Bulldogs, ma quelli sono dettagli hahah! Dopo la cena a cui c’era anche Bryan, il miglior amico di Steve e padrino di Stefani, siamo andati a messa (sottolineerei alle 18.30). Strano, ma vero (e chi mi conosce può testimoniare che il vecchio don della nostra pastorale giovanile mi chiamava eretica pagana) mi è mancata la messa di mezzanotte, quella a cui vai controvoglia dopo esser stata al cenone, quella a cui vai a piedi perché abiti a due passi dal duomo e ti maledici perché indossi un vestito con le calze 20 denari quando fuori fa un freddo polare, quella a cui devi arrivare con almeno mezz’ora di anticipo perché altrimenti ti tocca stare in piedi e i tuoi piedi ti uccidono sempre, quella a cui ti siedi con gli amici di sempre e chiacchieri sopportando le occhiatacce dei vicini di banco. Sì, mi è decisamente mancata, soprattutto vedendo quanto corta sia stata qui: credo che sia durata poco più di mezz’ora, deludente; l’unica cosa bella è stata quando si sono spente le luci e abbiamo acceso le candele, ma poi basta. Non vedere le persone fare la comunione, anche se io in primis non la faccio per un mio principio, mi ha fatto sentire la desolazione di quella che dovrebbe essere una cosa bellissima, se la vivi come la vive il mio amico Belle. Non ha senso dire Happy birthday Jesus (che poi vagliela a spiegare che è solo una data fittizia relativa al sole invitto, usata dai primi cristiani per non venir perseguitati durante un momento di festa religiosa), se poi il giorno in cui dovresti commemorarlo non fai nulla di speciale. Neanche la band che di solito canta in chiesta c’è stata, nulla, niente, altro che coro di San Sebastiano con la mia profe di inglese che canta in assolo le strofe principali!
Dopo la messa abbiamo salutato alcuni nostri amici di famiglia e siamo tornati da Bryan dove ci siamo scambiati i regali: ho ricevuto un gif card da 30$  e mi sono sentita terribilmente in colpa quando io gli ho semplicemente fatto dei biscotti :(((
Una volta tornati a casa sono stata un po’ a polleggiare sul divano e, dopo aver preparato il reindeer food e il latte con biscotti per Babbo Natale sono andata a letto, stanca morta. 
A Natale mi sono svegliata prestissimo (tipo alle 6.30) perché bisognava aprire i regali e Stefani non stava più nella pelle. Così , non appena è arrivata Donna la mamma di Amy, li abbiamo aperti con Steve che fungeva da Babbo Natale consegnandoceli. Ho ricevuto un sacco di cose: un pigiama con gli shorts che hanno i coni di gelato (giusto perché la mia mai fa il gelato), un completo di yoga pants e canottiera, trucchi, una tazza con un albero di Natale, una travel mug di metallo di Starbuck’s, calzini con le dita, una maglietta del french quarter di New Orleans con dei pantaloni capri quasi verdi flou di maglia sempre con la scritta New Orleans, due paia di orecchini, un mini calendario settimanale di Mickey Mouse, delle caramelle, e poi la stocking con dentro dei wafer al cioccolato, un pennello per il fondotinta liquido, delle skittles (perchè Amy sapeva che non le avevo mai mangiate), una gif card da 15$ su iTunes, dei fazzoletti particolari, un mini panettone, un burro cacao al profumo di candy canes davvero yummy! A loro avevo preso i regali un bel po’ di tempo fa: ad Amy avevo preso un ciondolo di cristallo di Swarovski, alla mamma di Amy ho regalato 2 vasetti di scrub (profumazioni diverse), a Stefani ho comprato una felpa da Justice che è una figata è tutta zebrata con il cappuccio che ha la criniera rosa fluo, gli occhi e i muso, a Steve del caffè italiano della Lavazza e poi come regalo collettivo gli ho fatto un pacco di cibo (che però secondo me a parte i chinare cioccolato non mi sono sembrati apprezzare molto… ). Dopo aver aperto i regali ho fatto velocemente skype con la famiglia di mia mamma e la mia famiglia, riunita tutta a casa di mia zia per il pranzo. È stato divertente vedere mia cugina Giorgia tutta sconvolta perché mi vedeva attraverso uno schermo e non in carne ed ossa, ahaha. Dopo questo Skype veloce abbiamo fatto colazione con cinnamom rolls o pumpking spice rolls e poi di nuovo polleggio generale, mentre io mi preparavo un po’ la valigia per l’indomani (ragazzi pesava 45 pounds, sono proprio al pelo!), Amy dopo un po’ si è messa ai fornelli e per l’una circa abbiamo iniziato a mangiare: c’erano Macaroni ’n cheese, roasted ham, patate au gratin, fagiolini verdi, mais dolce, patate dolci in una bagna di acqua, zucchero di canna, noce moscata e cannella (troppo dolci), dinings rolls con burro, fagioli al forno con bacon. Per dolce una semplice torta con frosting al burro. Non è stato certamente il tipico Natale italiano, ma mi è piaciuto e mi sono sentita a casa e non ho sentito troppo la mancanza della mia famiglia naturale.
Stamattina mi sono alzata ho fatto gli ultimi preparativi per la valigia e mi sono preparata per partire alle 15 perché dovevamo fare un paio di giri prima di andare all’aeroporto. Arrivata all’aeroporto, imbarcato la valigia, salutato la mia hfamily, superati i controlli (e non so perché io non capisco mai niente di quello che mi dicono al metal detector, MAI) e poi mi sono avviata al gate. Volo per Atlanta tranquillo, quasi pure in anticipo ed io, inizialmente preoccupata perché ‘aeroporto di Atlanta è lungo 17 km e io dovevo prendere una coincidenza in meno di un’ora, ho tirato un sospiro di sollievo quando ho scoperto che l’altro aereo era nello stesso terminal a soli 10 gates di distanza, mamma mia che fortuna! Cenato con uno smoothie e poi mi sono quasi subito imbarcata per Phoenix dove sono attualmente Up in the Air con il naso incollato al finestrino perché amo viaggiare in aereo di notte, lo trovo mille volte più rilassante, non so perché. 
Mi sento felice e allo stesso tempo anche un po’ malinconica perché per quanto voglia tornare indietro questa esperienza è quasi al capolinea e non posso riavvolgere il nastro per cambiare molte cose, Dio solo sa quante!


Un pesos,
Ale

“Certe cose dovrebbero restare come sono. Dovreste poterle mettere in una di quelle grandi bacheche di vetro e lasciarcele. So che è impossibile ma è un gran peccato lo stesso.”
[cit. J.D. Salinger]

martedì 16 dicembre 2014

It's all about Waiting

Martedì sera e aspetto che Steve torni dalla farmacia per mangiare le "italian meatballs" cucinate da Amy. Sono stanca e ho freddo, non pensavo che sarebbe mai potuto succedere in Florida, ma fa freddo anche qui. E la Florida alla fine non è così eccitante. La cosa più bella di oggi ad esempio è aver scoperto ieri sera che oggi non mi sarei dovuta svegliare alle 5.30 per andare alla Bible Study alle 6.30 della mattina. Sì, avete capito bene: della MATTINA!

Sono stanca, mi sto stancando a non fare più nulla, le cose eccitanti che ho fatto si contano sulle dita di una mano. È sabato mattina e sono già sveglia, dovrebbe essere illegale come cosa. Oggi è Santa Lucia e niente, non c'è neanche un Kinder Cereali o i cioccolati fodenti della Lindt con cui festeggiare e di conseguenza l'occhio lucido si fa vedere.  Niente sorriso dai miei genitori quando mi vedono scartare i regali, che ora si sono fatti più piccoli, ma che sono ancora così tanto apprezzati. Devo ammettere che vedere la bacheca di Facebook intasata dalle foto di dolciumi mi ha reso invidiosa non poco: io amo Santa Lucia, anche più dei regali che si ricevono a Natale, perchè mi ricordo ancora quando da bambina aspettavo con impazienza il campanellino la sera e le immancabili caramelle che Santa Lucia lasciava per strada, il prepararle il vassoio con il cibo da dare all'asinello e soprattutto fremevo all'idea di poter stare a casa il 13 Dicembre e poter giocare con i regali ricevuti. Ogni anno Santa Lucia arrivava in un luogo della casa diverso, una volta la cucina, una volta il salotto, una volta la sala da pranzo, un' altra volta la stanza degli armadi. Sono queste le cose che ti mancano dell'Italia, le piccole cose semplici, quelle a cui non dai importanza, ma che ogni volta ti fanno sorridere.
La mia Santa Lucia è stata fare Skype con i miei genitori e mia sorella e sì anche senza kinder cereali o kinder bueno è stata comunque una bella Santa Lucia, una di quelle che ti fano sentire amata a prescindere.
Mancano 48 giorni 3 ore 33 minuti e 30 secondi a quando di nuovo, dopo sei mesi di lontananza, toccherò il suolo italiano, quello stesso suolo che mi ha visto partire con la voglia di mollare tutto e tutti e di eclissarmi per quanto più tempo possibile. E di nuovo me ne vado perchè anche qui la Florida mi sta stretta, e sono di nuovo alla ricerca di qualcosa che faccia per me. Non la vedo come una sconfitta, ma anzi, come una grande opportunità: a 17 anni non si può pretendere di aver trovato il proprio posto nel mondo e questo mi da la grandissima possibilità di poter continuare a viaggiare fino a quando, un giorno non tanto lontano, riuscirò a trovare la finestra da cui osservare il mondo e magari chissà sarà l'Italia, tanto odiata eppure in qualche modo ora apprezzata.
Devo essere sincera: sto aspettando di tornare, sto aspettando la data di ritorno e e questa mia attesami fa superare la tristezza di lasciare alcune persone. Non so cosa aspettarmi dal ritorno, perchè, a differenza di quanto dicevano gli altri exchange degli anni passati, io non mi sento cambiata, ma percepisco che le mie amiche sono andate avanti senza di me, certe volte lasciandomi pure l'amaro in bocca.

Per quanto riguarda la parte meno analitica e filosofica della mia vita aspetto con ansia di andare a Phoenix. Ho proprio voglia di vedere Michael e Elaine, Janet e Denis e pazienza se il mio ultimo dell'anno non sarà una festa, ma un semplice cena con gente adulta. Ho passato gli ultimi due capodanni stando male, posso sopravvivere a una cena... Ho il volo prenotato per il 26 Dicembre e ho un cambio da fare ad Atlanta in 55 minuti, spero di sopravvivere e soprattutto di riuscire a prendere la coincidenza perchè non voglio assolutamente passare la notte in aeroporto. Atterro a Phoenix che sono le 23.00 e per i primi 5 giorni vado da Janet e Denis perchè Michael e Elaine sono in Palestina con i loro figli e nipoti. Ah a proposito: a Phoenix c'è ZARA, posso morire felice! Janet mi ha già anticipato che mi porterà a fare TANTO shopping e così la mia nonnina appena lo ha saputo mi ha regalato una super mancia! Mi hanno anche detto che voglio portarmi a Sedona, una bellissima città in cui mi avevano portato 10 anni fa e probabilmente andiamo anche a Prescott dove hanno la loro casa in montagna. A volte mi pento proprio di non aver chiesto loro di ospitarmi per il semestre, sarebbe stato come essere a casa, in più in una metropoli e con persone che mi considerano come una loro nipote. Va beh non si piange sul latte versato, giusto?
Non vedo l'ora che arrivino le vacanze, perchè a scuola mi annoio seriamente a morte, a parte per le mie due classi di storia: siano lodati Mr. Skipper e Ms. Scott!
Ho già trovato tutti i regali e quelli per Steve e Stefani dovrebbero arrivarmi in questi giorni. Ho poi ordinato un pacco di cibo italiano (non vedo l'ora di mangiarmi gli abbracci e le macine) come regalo complessivo per tutti, mentre sto ancora cercando qualcosa per Stacy. Penso le prenderò una collana carina che ho visto su Nordstrom.
Questa settimana poi ho finalmente fatto il PERT test per cui mi sono qualificata come candidata per essere ammessa a Calculus nel prossimo semestre, peccato che il prossimo semestre non ci sono! Gli americani e la scuola... INCAPACI!


Un besos,
Ale


Un progetto che promette soltanto delizie non è possibile che riesca."
[cit. Jane Austen]


P.S. sì è un post un po' così, ma giuro ultimamente non sono proprio ispirata! :(

sabato 6 dicembre 2014

Thanksgiving, What are you grateful for?

Strano, ma vero è solo Mercoledì e sono ancora qua a scrivere... Non illudetevi che questo post potrebbe venir pubblicato solo dopo il prossimo dopoguerra dato gli ultimi tempi di attesa biblici che intercorrono tra un post e l'altro...
Sono solo 3 giorni che sono in vacanza e mi sto già annoiando a morte e vorrei spararmi. La cosa positiva è che ho un sacco di tempo per stilare la lista delle cose che mi voglio comprare durante il Black Friday o il Cyber Monday. E oltre a questo come avevo già scritto mi sto documentando il più possibile per quanto riguarda l'università in Gran Bretagna.

Strano a dirsi, ma è passata una settimana da quando ho "cominciato" questo post... Sono sempre la solita... Mancano circa 60 giorni alla partenza. Che effetto strano, non so neanche cosa aspettarmi, mi sembra di essere in un universo parallelo e quando tornerò sarà tutto normale, come è sempre stato, ma non è vero.

Comunque settimana scorsa è stata Thanksgiving week e di conseguenza abbiamo avuto una settimana di vacanza. Thanksgiving è sempre l'ultimo giovedì di Novembre ed è in ricordo di ciò che gli Indiani hanno fatto per aiutare i Padri Pellegrini ad affrontare il primo inverno dopo essere sbarcati con il Mayflower. Aprirei una piccola parentesi: perchè cavolo celebrano il Ringraziamento da tempo immemore quando hanno iniziato a sterminare gli Indiani dopo la guerra di Secessione, e soprattutto non sapendo con che nave sono arrivati i loro Padri Fondatori...
Il lunedì siamo andati a prendere il regalo di Natale di Amy: un cucciolo nero di Labrador di appena 7 settimane! Povero animale il giorno dopo e quello dopo ancora sembrava tra la vita e la morte ma ora è tutto ok. Si chiama Harley e ama i lacci delle scarpe!


Per il giorno del Ringraziamento abbiamo mangiato un'enormità di cibo. Non ho fatto foto perchè non ne ho avuto il tempo, ma era davvero davvero tanto cibo; c'è da dire che eravamo anche in quindici però...
Si capisce che sono felice per PHoenix?!?
La mattina ho fatto Skype con i miei genitori per trovare i biglietti per andare a Phoenix dalla famiglia di cui sono stati ospiti nel 1994. Ragazzi quanto mi manca Ryanair che con 300 euro ti fai andata e ritorno, qui il minimo per dei biglietti è il doppio. Siamo comunque riusciti a trovare qualcosa di passabile e quindi parto il 26 Dicembre e torno il 6 Gennaio. Non vedo l'ora!

Tornando al Ringraziamento... La mia hmom fondamentalmente ha preparato tutto la mattina del giorno del Ringraziamento e le persone sarebbero arrivate alle 14.30/15. Mia madre sarebbe impazzita, lei i pranzi con ventordici parenti li inizia ad organizzare come MINIMO 3 giorni prima, ma è anche vero che date le sue doti culinarie di solito si va a impelagare in preparazioni assurde e complicatissime. Comunque Amy ha preparato rutabaga (che il traduttore dice essere una rapa svedese), butternut (intraducibile, ma non molto appetitoso), squash con chili di margarina (!!!) e l'immancabile tacchino. Avevamo due tacchini piccoli (calcolate che di solito un tacchino può arrivare a pesare anche 15 chili, non chiedetemi come sia possibile per un pennuto, perchè non ne ho la più pallida idea...) e uno l'abbiamo fritto, mentre l'altro lo abbiamo fatto arrosto nel forno. Verso le 12 è arrivata la mamma di Amy e abbiamo iniziato a preparare le pecan and chocolate pies, mentre lei ha preparato il ripieno per il tacchino e ha fatto la gravy sauce per il tacchino... Non l'ho neanche assaggiata perchè la vista non era appetitosa secondo me, ma dettagli.
Gli amici che sono venuti da noi hanno portato smash potatoes, sweetpotatoes soufflè, cauliflower soufflè, green beans casseroles, pumpkin pies and key lime pie e molto altro cibo. Per intenderci siamo andati avanti ad avanzi fino a lunedì scorso... Prima di mangiare ci siamo riuniti tutti e abbiamo detto per cosa siamo grati: mio dio che ansia! Dopo il ringraziamento vero e proprio, abbiamo detto una preghiera veloce e ci siamo fiondati sul cibo. La "cena" era alle 15.00 e poi siamo rimasti ad oziare per tutto il pomeriggio. Gli ospiti se ne sono andati verso le 20.00, con grande sollievo della mia hmom che aveva un gran malditesta e non ne poteva più di sentire schiamazzi ahaha. Ora arriva il bello: la matriarca di una delle famiglie che hanno passato il Ringraziamento con noi dice alla figlia di andare a prendere i tupperware in macchina, poi appena glieli porta non solo inizia a raccogliere tutte le cose che aveva preparato senza neanche chiedere se ne volessimo un po', ma inizia a riempire anche i contenitori che le ha portato la figlia con il restante cibo preparato dalla mia hmom, vorrei sottolineare: SENZA CHIEDERE. Ora ma io dico e l'educazione? Passi che ruttano come se non ci fosse un domani, passi che che tirano su con il naso perennemente anzichè usare un dannato fazzoletto, ma cazzarola ma questa si è fusa il cervello?!?!? Così di punto in bianco inizi a servirti di cibo che non hai nemmeno preparato e di cui non hai neanche pagato la spesa, dopo esserti per di più auto-invitata al nostro Ringraziamento; che bel ringraziamento per l'ospitalità ricevuta...


Dopo che la mamma di Amy è tornata a casa, mi sono infilata il pigiama e sono andata a letto perchè il giorno dopo era Black Friday e io e Amy saremmo andate a Pier Park alle 6.00.
Così puntata la sveglia alle 5.30, mi sono sveglia, mi sono buttata un po' di trucco addosso e poi siamo uscite di casa, facendo tappa da Starbuck's (only one love). La meta principale era Victoria's Secret e ho effettivamente comprato un paio di cose, che ovviamente però non erano in saldo... Siamo poi andate da Justice per Stef e ho trovato il suo regalo di Natale, ma essendone sprovvisti e essendoci un prezzo migliore l'ho preso su internet. Abbiamo gironzolato ancora un po' e poi di nuovo tappa da Starbuck's per un trenta cool lime e poi Amy mi ha portato da Jill perchè avremmo continuato lo shopping a Destin con Alex, la nipote della sua local coordinator.
Mioddio che sfacchinata! Partendo dal presupposto che dopo aver trovato il regalo per Amy mi sono detta basta spendere, perchè ho praticamente obbligato i miei genitori a donare un rene per i biglietti aerei, e ho solo gironzolato in giro mentre Jill si dava allo shopping pazzo e io e Alex nel frattempo ci lamentavamo dei prezzi esosi delle cose di media qualità. Abbiamo letteralmente fatto passare tutti i negozi del Outlet di Destin e non contente siamo andate anche ai Commons. Mio dio i miei piedi! Indossavo delle converse ma mi stavano uccidendo! Ai Commons c'è Abercrombie ed entrare mi ha fatto pensare a Milano, sapete per via del profumo che spruzzano da tutte le parti... Sono sempre i dettagli e le piccole cose che ti riportano alla mente un'infinità di cose che pensavi fossero molte e sepolte. Quindi ci siamo fermate dalla nonna di ALex per un mezz'ora e poi abbiamo fatto rotta verso Panama City Beach. Non contenta, Amy mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo andare al Cinema a vedere Mockingjay e ho detto di sì anche se ero stanca morta. Sarà che praticamente stavo vegetando e basta, ma il film non l'ho proprio capito e manco mi ricordavo il secondo sinceramente... Mi sa che devo rivederlo per farmi un'idea più precisa... Fatto sta che alla fine della fiera sono tornata a casa alle 22.30, dopo esser stata in giro per più di 18 ore... Inutile dire che poco dopo esser tornata sono collassata nel letto, distrutta.
Il sabato mattina mi sono svegliata presto, perchè Harley non la smetteva di piangere e così sono andata a correre. Dopo pranzo, ancora stanca per via del Black Friday, ho dormito per 3 ore buone prima di svegliarmi ancora più stanca di prima... Ho visto un messaggio di Stacy che mi chiedeva se volessi andare a dormire da lei per conoscere sua sorella che era lì. Così Tami, sua mamma, mi è venuta a prendere a casa, perchè Amy e Steve non potevano. Appena arrivata Stacy mi ha stritolato in un abbraccio, mentre io le ho pestato un piede ahah (il problema è che lei è più bassa di me e quindi deve sempre alzarsi sulle punte...), mi sono presentata a Lindsay e quando Mr Billy (se capitate nel Sud chiamate sempre gli adulti con cui non avete molta confidenza con Mr e Mrs, li farà felici) è entrato in cucina e mi ha vista, mi ha guardato male e mi ha chiesto perchè non ero ancora andata a salutarlo. Mi ha così dato un forte abbraccio e mi ha chiesto come stessi. Billy mi piace proprio, è il tipico uomaccione che non vuole far vedere i suoi sentimenti, ma è buono come il pane (ed è proprio vero quando dice che mi mancherà!). Abbiamo quindi cenato a casa loro con steak e leftover del Thanksgiving. Piccolo appunto: se vi chiedono se preferite la rib eye o il filetto, non dite mai che per voi fa lo stesso per sembrare educati, perchè per loro non è MAI lo stesso quando si arriva a parlare di carne! A cena c'erano anche Mrs Betty, la loro vicina di casa e un'altra ragazza che ha il suo cavallo nel paddock di Stacy ed è un'amica di famiglia. Abbiamo guardato la partita di football della Baylor University, dove va Lindsay (tra l'altro mi è stato detto che è un'università paragonabile a quelle dell'Ivy League) e poi io e Stacy siamo andate al secondo piano nel suo salottino a vedere Maleficent. Dopo il film siamo andate a dormire: ho dormito malissimo... Stacy, ti voglio un mondo di bene, ma ogni volta che dormiamo insieme mi ritrovo sempre sul bordo del letto ahaha!
La mattina dopo colazione siamo andati tutti a messa. Stacy e Billy sono partiti prima perchè fanno parte dell'orchestra della loro Chiesa, Stacy suona la tastiera e Billy è nel coro. Io e Tami prima di raggiungere la chiesa, siamo andate a controllare i cavalli dei loro vicini di casa, in New Mexico per il ringraziamento, mentre ai loro ci aveva già pensato una ragazza con cui condivido la loro scuderia. Arrivate in chiesa (la loro chiesa è gigante e pensate che ha gli scivoli che dal primo piano portano al piano terra) ho aiutato Tami ad organizzare la lezione che tiene settimanalmente con i bambini della parrocchia, fino a quando Stacy non mi è venuta a salvare, come ha detto lei. Siamo andate nell'ala riservata ai giovani e abbiamo avuto una Bible study, dove abbiamo incontrato Deanna, e dopodichè tutte insieme siamo andate a messa. Dopo la messa abbiamo optato per andare a mangiare Cinese tutti insieme.
Tornati a casa, Stacy si è cambiata e quindi io e lei siamo riuscite di nuovo per un pomeriggio di relax. Siamo andate a farci le unghie e poi, dato che era una bellissima giornata di sole (una delle poche cose che mi fa amare alla follia la Florida), abbiamo fatto un po di sightseeing di Downtown Panama City e di St. Andrews: il sole che riverbera sul mare verso le 16.00 quando sta per sorgere è uno spettacolo bellissimo da vedere. Essendo stanche volevamo andare da Starbuck's, ma poi ci è venuto in mente Chez Amavida, che un bar locale sullo stile del mio buon vecchio caro Mutty, e per la prima volta da quando sono qui ho bevuto un cappuccino che poteva definirsi tale! Qui abbiamo chiacchierato un sacco e abbiamo progettato un sacco di cose da fare per quando Stacy viene a trovarmi, probabilmente quest'estate. Stacy mi mancherà, mi mancherà davvero una volta tornata in Italia, perchè la sento davvero vicina, senza bisogno di parlare e dopo ogni volta che usciamo, la giornata migliora. Come quando continua a ribadirmi che mi ruberà alla mia famiglia e mi obbligherà ad andare al Florida Southern con lei ed essere la sua coinquilina, o come per il Ringraziamento ringrazia per avermi conosciuta. Non la vedo così spesso come vorrei, eppure messagiamo tutte le settimane e non mi sento come se dovessi ancorarmi ad un safe topic di conversazione e anche stare in silenzio non mi mette in imbarazzo come invece mi succede con Mary Catherine.
Ecco come mi ritrovo a quasi quattro mesi da quando sono partita: proprio quando le cose si fanno interessanti, io devo partire. Ma me lo avevano già detto e se ve lo steste chiedendo, sì il gioca vale comunque la candela.

Un besos,
Ale

"Cos'è che vuoi?
 Realtà ."
[cit. W. Somerset Maugham]