"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


martedì 14 ottobre 2014

Perceptions? I do not think so!

Non so perchè ma io e l'aggiornamento frequente non andiamo per niente d'accordo. Mi dico sempre oggi quando torno aggiorno il blog, oggi quando torno, oggi, oggi e oggi poi diventa una settimana dopo quando mi OBBLIGO ad aggiornarlo sul serio.
Le cose non vanno esattamente come avrei voluto che andassero. Non mi lamento per carità, ho avuto la possibilità di cogliere una bellissima esperienza e lo sto facendo, ma spesso vorrei che le cose potessero essere più semplici. Probabilmente non leggerete questo post subito, non voglio pubblicarlo prima del dovuto o forse, semplicemente, deciderò che non s'ha da pubblicare.
Come ho detto, da circa 3/4 settimane a questa parte, questa non è la situazione che mi sarei immaginata. Ho molti problemi con la mia Host Family e loro essenzialmente fanno finta che non esistano quando sono perfettamente consci del fatto che ci sia qualcosa che non va.
Non siamo una famiglia. Io mi sento in albergo o meglio, sapete quando qualcuno mette fuori un annuncio per affittare una camera in casa propria? A me sembra, mio malgrado, di essere quella che ha risposto all'annuncio. Non mi sento per niente a casa e nessuno cerca di migliorare la situazione. Qualche settimana fa è stato detto ad Amy, la mia local coordinator, che sono disrespectful e poco appreciative e a me sono cadute le braccia. Innanzitutto perchè, dall'alto della mia superbia, mi ritengo una persona educata e che è abituata a dire grazie. Non mi ha urtata tanto il fatto che mi abbiano detto che sono irrispettosa, quanto il fatto che in questo modo hanno mancato di rispetto all'educazione che mi hanno impartito che, ancora dall'alto della mia superbia, è forse una delle cose di cui vado più fiera. Hanno fatto presente ad Amy anche il fatto che non ho mai offerto loro un pranzo o una cena. Sono rimasta shockata: alle varie orientations ti dicono che tu devi pagare la tua parte, non che devi pagare anche per gli altri. E soprattutto, gli altri exchange students lo possono confermare, i soldi che ci danno i nostri genitori finiscono alla svelta, figurati se io ho pure soldi da spendere per altra gente. Il mio babbo mi mangia viva se non rientro nel mio budget mensile! Oltre a questo la mia host mum ha chiesto ad Amy consiglio perchè non diceva di non sapere cosa piace ai teenagers e che non sapeva cosa poter fare con me. Non abbiamo mia fatto nulla insieme o comunque non mi ha mia proposto nulla che mi potesse interessare, solo cose relative al suo lavoro. L'unica cosa di cui parla; le uniche cose permesse in casa sono prodotti venduti dalla sua azienda.
Sembra che ogni cosa che chiedo sia vissuta con grande disappunto. Non chiedo neanche più di andare al supermercato perchè so che non mi ci portano volentieri e così mi organizzo da sola quando vado a Pier Park e faccio in modo di fare un salto da Target se ho bisogno.
All'inizio mi sono arrabbiata e mi sono detta "Al diavolo, io so le cose come stanno!". Però ho deciso lo stesso di fare un tentativo e vedere cosa succedeva ad essere ancora più rispettosa e gentile del normale. Ho iniziato a leggere e rileggere i messaggi più volte solo per assicurarmi di aver scritto grazie e per favore. Ho iniziato a fare tutto quello che mi veniva in mente per compiacere la famiglia e specialmente l'hostmum. Ho cercato di essere il più disponibile possibile, ma le cose peggioravano e basta. Un giorno ho passato l'aspirapolvere dappertutto e nessuno, dico nessuno mi ha detto neanche crepa. Mai e poi mai mi è successa una cosa del genere: mia mamma quando le passo anche solo il mestolo, e magari è pure incazzata nera con me, mi dice grazie amore/tesoro. Non se ne va dalla stanza arrabbiata perchè sto passando l'aspirapolvere e non riesce a parlare al telefono con la sua amica Rossella/Anna/Linda. Non credo che lo faccia solo perchè è mia madre; credo che sia più un fattore di educazione. Inutile dire che puntualmente prima di una grossa verifica di mate io e mia sorella Francesca litighiamo, lei mi dice che non mi aiuterà mai più con mate, e puntualmente un'ora dopo mi sta spiegando una qualche dimostrazione.
 Questo significa essere gentili, non sbuffare quando qualcuno ti aiuta a fare qualcosa!
La situazione purtroppo non ha fatto altro che peggiorare. La punta dell'iceberg l'abbiamo raggiunta settimana scorsa. Quel giorno dopo scuola sono andata direttamente a casa di Amy e abbiamo accompagnato Stephanie a danza. Dopodichè siamo andate da Dairy Queen li vicino e ho assaggiato il mio primo Cookie Dough Blizzard con aggiunta di Oreo Cheesecake; da quando sono qui amo alla follia gli Oreo! Così mangiando un gelato (che del gelato non ha nulla, diffidate delle imitazioni, ma se ha dentro gli Oreo significa che è eatable, come direbbe la mia matriarca) ho parlato di tutti i problemi che avevo avuto dall'inizio: mi ero addirittura fatta una lista. Non voglio dire quali siano questi punti, non sarebbe corretto, ma sicuramente non erano note di felicità. L'espressione di Amy era tra lo sbalordito e il poco stupito. Sapeva che qualcosa non andava. Le ho detto che avrei voluto aspettare un'altra settimana e poi vedere se decidere di cambiare o meno famiglia. In questo caso fare la "cunctator", cioè "temporeggiatrice", non ha funzionato e ora vi spiego il perchè.
La sera, dopo aver raccolto Steffy, siamo andati a mangiare da Olive Garden tutti e quattro: io, Amy, Stef e Steve, il marito di Amy. La serata procede tranquilla e divertente, a parte un piatto di parmigiana che più che parmigiana era solo melanzana fritta. Quando salgo in macchina (ore 20.23, me lo ricordo ancora mannaggia a me) mando un messaggio a Melissa dicendole che in 7/10 min saremmo stati di ritorno. Amy mi lascia davanti alla porta di casa e io entro. Urlo un "ciao, sono a casa", ma nessuno mi risponde e così me ne vado in camera mia. Alle 10, stanca morta spengo le luci e mi metto a dormire. La mattina mi sveglio inconscia del casino che è successo la notte precedente: quando accendo il cellulare vedo un messaggio di Mel alle 22.04 che mi chiede se fosse tutto okay e dopo una mezz'ora un messaggio di Amy che mi chiede se sono ancora sveglia. Melissa la sera prima, dopo non avermi sentita entrare (notare ho urlato quasi a squarciagola) e non aver visto che fino alle 21.45 avevo la luce accesa, alle 22.30 manda un messaggio ad Amy arrabbiata perchè dice che stavamo facendo tardi essendoci scuola il giorno dopo. Amy le ha risposto che mi aveva lasciato davanti a casa alle 20.30. Melissa la mattina dopo le ha risposto con un messaggio inadeguato quanto falso.
É stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: come puoi pretendere di essere un genitore se non  comunichi con me? Come ha fatto a non pensare che se il messaggio te lo mando alle 20.20 significa che nell'arco di mezz'ora sono a casa? Com'è possibile che ha iniziato a "preoccuparsi" solo dopo due ore e, non avendo neanche pensato di bussare alla porta di camera mia o entrare a vedere se fossi li, mandare un misero messaggio? Mi sono sentita delusa. Ho cercato con tutte le mie forze di far funzionare le cose, di essere una famiglia, di insegnar loro cosa significa aver figli, ma ogni tanto si vorrebbe vedere anche un passo avanti. Così ho mollato, ho scritto Amy (già furente di suo) e ha mandato un'email a World Heritage, risposta: bisogna farle cambiare famiglia.
Siccome avevo detto ad Amy che avrei voluto aspettare un po' non mi hanno spostato subito. Poi però sono successe un po' di cose e abbiamo deciso di affrontare una discussione noi quattro mercoledì, il giorno prima che partissi per DisneyWorld (dove sono ora). Sono stata così in ansia per tutto il giorno che non mi capacito come abbia fatto ad essere così calma quando abbiamo parlato. Mi sono piaciuta: 3 mesi fa non sarei stata in grado di fare una cosa del genere, senza aver un crollo emotivo causa tensione dopo. Ma quello che ho sentito non mi è piaciuto affatto: mi riecheggia ancora nella mente "perceptions, perceptions... Again perceptions", ma perceptions 'de che? Dopo 3/4 settimane credo che le prime eventuali perceptions non siano più perceptions. Mi sono sentita dire che devo imparare a relazionarmi con le persone, perchè non sono in grado di far capire alla gente come mi sento. Ti pare che abbia bisogno di un cartellone che dice "forte shock culturale in corso" se ho degli occhi rossi e lucidi che farebbero invidia a qualsiasi drogato? Ti pare che il problema che gli interessa di più debba essere il fatto che da quando sono qui non riesco a dormire? Sono per caso diventata una bambina di 5 anni di nuovo?
Non lo so, semplicemente sono rimasta shockata. Cosa non fa la gente per tirarsene fuori con un'immagine pulita; non li biasimo, ma certo alcune cose che mi hanno detto mi hanno fatto pensare che io proprio non li ho mai conosciuti davvero. Questa è una cosa che mi rattrista abbastanza perchè (non chiedetemi come mai mi succeda) ultimamente sono ossessionata dall'idea di una conoscenza molto molto superficiale delle persone: della serie incontrarle una volta o due, parlarci e poi non rivederli mai più. Sento che sia quello che è successo con loro.
Ora sono pronta ad iniziare un nuovo capitolo: si mi trasferisco da quelle persone che qui ho sempre considerato come la cosa più vicina a casa qui. Vado a stare a casa di Amy e non potrei esserne più felice!

Un besos,
Ale


"Noi siamo indistruttibili nella misura in cui crediamo di esserlo."
[cit. John Green]

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